L'IMPORTANZA DELL'ACQUA

10.02.2014 00:00

Ogni singola cellula del nostro corpo contiene acqua (liquido intracellulare), è circondata dall’acqua (liquido interstiziale) e utilizza l’acqua per assimilare le sostanze nutrienti ed espellere gli scarti del metabolismo.

Il corpo di un individuo adulto è composto per il 70 per cento da questo prezioso elemento che i chimici chiamano H2O, ovvero due atomi di idrogeno (H) e uno di ossigeno (O) tra loro uniti per formare la molecola acqua.

La percentuale più alta di acqua si trova nel bambino e rappresenta circa l’80 per cento del suo peso corporeo.

Il turgore che caratterizza l’infanzia è dovuto proprio all’abbondante contenuto idrico.

Man mano che si invecchia questa percentuale si riduce notevolmente, fino a raggiungere il 50 per cento nella terza età.

Proprio la quantità di acqua presente nei tessuti, ovvero il grado di idratazione degli stessi, è un valido parametro per stabilire l’età biologica di un individuo: più è idratato, più è giovane; più è disidratato, più è vecchio.

Il segno caratteristico della vecchiaia è appunto la disidratazione dei tessuti e l’evidente raggrinzimento della pelle.

Di seguito viene indicata la quantità di acqua, espressa in percentuale, presente in alcune parti del corpo umano:

Quando la quantità di acqua presente nell’organismo equivale al livello ideale percentualmente indicato, si dice che il corpo è in perfetto equilibrio idrico; ed è risaputo che rimanere in perfetto equilibrio idrico è una delle condizioni essenziali per rimanere in salute.

Il 70 per cento del nostro corpo è acqua, ma ogni giorno e più volte al giorno perdiamo fisiologicamente una parte di quest’acqua, andando così in disequilibrio idrico.

Circa 1200 millilitri di acqua vengono perduti attraverso l’urina, 200 millilitri attraverso le feci, 600 millilitri attraverso la sudorazione e 500 millilitri attraverso la respirazione, per un totale di circa 2,5 litri di acqua perduta ogni giorno.

Questa perdita fisiologica corrisponde al nostro fabbisogno idrico giornaliero, ovvero alla quantità di acqua che ogni giorno dobbiamo assumere.

Se la quantità di acqua introdotta attraverso il bere e il mangiare (soprattutto cibi ricchi di acqua come la frutta e le verdure) è inferiore al fabbisogno idrico giornaliero si rischia la disidratazione, con conseguenze anche mortali.

Infatti, quando il contenuto di acqua presente nelle cellule scende sotto il 50 per cento (normalmente è del 70%) i processi vitali si paralizzano, molto spesso anche in modo del tutto irreversibile.

Come regola generale è stabilito che la quantità di acqua perduta deve essere rimpiazzata con la stessa velocità con cui viene eliminata, e quindi vale più che mai il suggerimento dettato dalla medicina e dal comune buon senso: bere poco ma spesso.

Oltre a mantenere l’organismo in equilibrio idrico, l’acqua svolge un’altra importante funzione: trasporta e consegna alle cellule le sostanze nutrienti (vitamine, proteine, grassi, carboidrati, zuccheri, sali minerali) indispensabili alla loro sopravvivenza.

Infatti, è l’acqua presente nel sangue che trasporta i nutrienti lungo tutto il sistema circolatorio venoso fino alle cellule che poi li metabolizzano, ovvero li trasformano in energia e calore corporeo.

Successivamente, e questa è un’altra importante funzione dell’acqua, gli scarti del metabolismo (soprattutto l’ossido di carbonio) vengono trasportati, sempre dall’acqua, lungo il sistema circolatorio arterioso fino ai reni, all’intestino, ai polmoni e alla pelle (organi emuntori) per essere finalmente espulsi.

Espellere dal corpo le sostanze tossiche, gli scarti del metabolismo e minerali inorganici è forse la più importante delle funzioni svolte dall’acqua per la nostra salute e il nostro benessere.

E’ bene però ricordare che l’assunzione di acqua inquinata di sostanze chimiche o con un contenuto eccessivo di sali minerali inorganici può ostacolare seriamente sia il trasporto dei nutrienti che l’eliminazione delle scorie e delle tossine, con conseguenze anche gravi per la salute.

Bere poco ma spesso significa non aspettare lo stimolo della sete per bere, perché quando si manifesta la sete significa che il nostro organismo è già in riserva, è già sofferente, è già in fase di disidratazione.

Abituiamoci dunque a tenere una bottiglia di acqua sempre a portata di mano, naturalmente acqua pura, e beviamo.

Mediamente una persona normale in situazioni normali dovrebbe bere circa 8 o 9 bicchieri di acqua al giorno, cominciando al mattino prima di fare una sana colazione.

Ciò permette senza troppa fatica di assumere più o meno due litri di acqua al giorno, che equivale alla quantità minima giornaliera consigliata dei medici nutrizionisti.

Il bisogno di acqua dipende molto dal peso corporeo, dall’attività fisica che si svolge e dalle condizioni climatiche: un individuo muscoloso impegnato a svolgere un’intensa attività fisica ha ovviamente bisogno di bere una quantità di acqua superiore a quella necessaria ad un normale impiegato che se ne sta tutto il giorno seduto dietro ad una scrivania.

C’è una semplice formula indicativa che può aiutarci a calcolare il nostro fabbisogno idrico giornaliero:

PESO CORPOREO moltiplicato 0,03

Applicando questa semplice formula, possiamo calcolare che un individuo avente un peso corporeo pari a 70 Kg dovrà bere ogni giorno almeno 2,1 litri di acqua (70x0,03= 2,1).

Per chi è impegnato in faticose attività fisiche sarà sufficiente aggiungere alla quantità calcolata almeno 1 bicchiere (meglio due) per ogni ora di attività svolta.

Come si manifesta la disidratazione? Quali sono i sintomi di una carenza d’acqua che dobbiamo assolutamente evitare?

Un metodo molto semplice per accertare se siamo o no in uno stato di disidratazione consiste nell’osservare il colore delle nostre urine: quando siamo correttamente idratati, e quindi in perfetto equilibrio idrico, l’urina si presenterà con un colore giallo paglierino pallido, mentre quando siamo disidratati l’urina si presenterà con un colore giallo scuro.

Stati più accentuati di disidratazione possono manifestarsi con una sintomatologia che va da una temperatura corporea elevata a un indebolimento muscolare, da un mal di testa più o meno forte ma persistente ad una mancata coordinazione dei movimenti, da un rinsecchimento della pelle (con pieghe che si sollevano facilmente) ad un calo di quantità di urina emessa (ipodiuresi).

Concludendo, è bene sottolineare che per idratare correttamente il nostro organismo nessuna bevanda può competere con l’acqua, purché sia assolutamente pura, con un residuo fisso inferiore a 50 milligrammi per litro (meglio se inferiore a 30 milligrammi per litro) con un pH neutro (7) e senza tracce di cloro residuo.

 

Vedi tutti i consigli

Indietro