Esistono diversi tipi di inquinanti dell'acqua

10.03.2014 00:00

GLI INQUINANTI DELL'ACQUA

Gli inquinanti dell'acqua sono suddivisi in tre gruppi distinti: inquinanti chimici, inquinanti microbiologici e inquinanti minerali.

INQUINANTI CHIMICI

ODORI: odore di uova marce dovuto alla presenza di solfuri; odore di pesce dovuto alla presenza di metaboliti algali; odore di candeggina dovuto alla presenza di cloro utilizzato nel processo di potabilizzazione dell'acqua.

SAPORI: ogni singolo sapore riscontrato nell'acqua corrisponde allo specifico odore come sopra descritto.

TORBIDITA: dovuta alla presenza di sostanza indisciolte disperse nell'acqua; anche i microorganismi concorrono a “sporcare” l'acqua.

CLORURI: dovuti all'intrusione di acque salmastre oppure allo scorrimento dell'acqua di falda su depositi di salgemma.

SOLFATI: dovuti allo scorrimento dell'acqua di falda che attraversa terreni gessosi.

CALCIO: normalmente presente nell'acqua di falda che scorre su strati di roccia calcarea; insieme al magnesio determina la durezza dell'acqua espressa in gradi francesi (°F), dove un grado francese corrisponde a 10 milligrammi per litro di calcio e magnesio.

MAGNESIO: quasi sempre associato al calcio nella stessa proporzione con la quale si trova presente nelle rocce calcaree.

SODIO: presente nelle acque naturali associato ai cloruri, oppure dovuto al trattamento dell'acqua con addolcitori a scambio ionico che lo utilizzano come rigenerante delle resine.

ALLUMINIO: presente nelle acque con pH molto elevato; molto spesso la presenza di alluminio nell'acqua è dovuta al suo utilizzo come flocculante nel processo di potabilizzazione.

NITRITI: dovuti alla trasformazione microbiologica dell'ammoniaca; i nitriti presenti nell'acqua sono l'indicatore chimico di un inquinamento da microorganismi.

NITRATI: dovuti principalmente ai fertilizzanti chimici utilizzati in agricoltura, ai liquami della zootecnia e agli scarichi fognari;quando entrano nell'organismo e si associano alle ammine contenute nei cibi, i nitrati danno origine alle nitrosoammine che sono universalmente riconosciute come sostanze cancerogene.

AMMONIACA: presente in quasi tutte le acque sotterranee a seguito di trasformazioni microbiologiche delle sostanze vegetali.

SOLFURI: presenti nelle acque di pozzo a seguito di trasformazioni microbiologiche delle molecole di zolfo.

BORO: dovuto agli scarichi delle industrie che lavorano la ceramica.

CLORODERIVATI: sostanze tossiche o cancerogene derivati dalla reazione chimica del cloro con la materia organica animale o vegetale presente nell'acqua.

FERRO: metallo pesante presente in quasi tutte le acque sotterranee; se lo si trova al rubinetto in forma ossidata, ovvero come pezzettini di ruggine, indica uno stato di corrosione delle tubature e una probabile presenza di ferrobatteri.

MANGANESE: presente quasi sempre associato al ferro, anche se in proporzioni decisamente inferiori.

CLORO: residui di cloro si riscontrano solo nelle acque degli acquedotti che lo utilizzano come disinfettante nel processo di potabilizzazione; la comunissima candeggina è cloro (ipoclorito di sodio) diluito al 10%

ARSENICO: sostanze altamente tossica la cui presenza nell'acqua è dovuta a scarichi delle industrie che lo impiegano per la produzione di insetticidi.

CIANURI: pressoché assenti nelle acque naturali ma presenti in quelle contaminate dagli scarichi delle industrie che lavorano i metalli (per esempio galvanoplastica e zincatura).

PIOMBO: metallo pesante altamente tossico, soprattutto per il sistema nervoso, molto frequente nelle acque che scorrono dentro tubature di ferro tra loro unite con saldature a piombo.

MERCURIO: elemento tossico presente nell'acqua a seguito di scarichi industriali delle aziende che operano nella produzione del cloro e della soda.

ANTIPARASSITARI: fanno parte di questo gruppo di inquinanti i pesticidi, i funghicidi, i diserbanti, gli alghicidi, gli insetticidi e tutti i loro derivati; gli antiparassitari sono inquinanti ad elevata tossicità, alcuni sono cancerogeni, la cui presenza nell'acqua è dovuta al loro massiccio impiego nelle attività agricole.

INQUINANTI MICROBIOLOGICI

BATTERI: microorganismi unicellulari alcuni dei quali patogeni per l'uomo. I batteri si riproducono per scissione cellulare:la cellula madre si divide in due dando origine a due cellule identiche che a loro volta si dividono per originarne altre e così via. In condizioni favorevoli allo sviluppo, un batterio ne genera circa mille in cinque ore, un milione in dieci ore e oltre mille miliardi in ventiquattro ore. Tra i batteri patogeni per l'uomo troviamo le salmonelle, le legionelle, gli stafilococchi e le pseudomonas.

VIRUS: microorganismi endocellulari che per sopravvivere e riprodursi hanno bisogno di installarsi in una cellula organica vivente. Per tale motivo i virus vengono anche definiti parassiti e

endocellulari dotati di un elevato grado di resistenza alla loro sterilizzazione. Questi microorganismi patogeni per l'uomo si trovano soprattutto nelle acque contaminate da deiezioni umane o animali.

FUNGHI: microorganismi eterotrofi che traggono la loro energia vitale dalla trasformazione delle sostanze organiche. Il gruppo dei funghi comprende i lieviti e le muffe. Per quanto riguarda l'acqua è importante citare il fungo Histoplasma, un fungo microscopio che prolifera nelle tubature ed è causa della histoplasmosi.

ALGHE: microorganismi eucarioti dotati di pigmenti fotosintetici in grado di rendere organiche alcune sostanze inorganiche come l'azoto,i nitrati e il biossido di carbonio. Ad alcune alghe vengono attribuite proprietà tossigene in quanto risultano capaci di produrre epatotossine e similsaxotossine.

INQUINANTI MINERALI

Il termine “inquinanti minerali”, improprio ma necessario, indica i sali minerali inorganici che l'acqua di falda asporta dalle rocce sulle quali scorre nel sottosuolo.

I sali minerali presenti nell'acqua sono elementi chimici inorganici e per questo non assimilabili dalle cellule dell'organismo umano, o al massimo difficilmente assimilabili e in misura del 15-20% circa.

Il loro accumulo nel sangue provoca un sovraccarico elettrolitico con conseguente depurazione incompleta dello stesso e formazione di depositi che sono all'origine di numerose malattie croniche anche gravi, come la calcolosi renale, le concrezione cerebrali, le concrezioni polmonari, le calcificazioni delle articolazioni e le trombosi.

Queste non sono che una parte delle patologie derivanti dall'uso indiscriminato di acque aventi un elevato contenuto di sali minerali inorganici.

E’ vero che i sali minerali sono utili alla sopravvivenza dell'uomo, ma soltanto quelli organici, ovvero quei sali minerali contenuti nei cereali, nella frutta, nelle verdure e nei prodotti animali e loro derivati.

Facciamo un piccolissimo ma significativo esempio che ci permette di “toccare”con mano la differenza fondamentale che esiste tra un sale minerale organico e uno inorganico.

Prendiamo un litro di latte contenente 1200 milligrammi di calcio: nessun medico ci vieterà di berlo, salvo particolari controindicazioni come l'intolleranza al lattosio.

Se invece prendiamo un litro di acqua contenente gli stessi 1200 milligrammi di calcio ci sentiremo dire dalle autorità sanitarie che quell'acqua non è potabile.

Questo perché il calcio presente nel latte è un sale minerale organico assimilabili dalle cellule umane, mentre il calcio presente nell'acqua è un sale minerali inorganico non assimilabile dalle cellule umane.

Infatti, la legge che regolamenta i limiti delle sostanze nocive contenute nell'acqua destinata al consumo umano (DPR 236/88) dice chiaramente che il calcio contenuto nell'acqua non dovrebbe superare la quantità di 100 milligrammi per litro.

Per concludere, possiamo affermare che i sali minerali presenti nell'acqua sono inorganici perché non possono entrare nelle cellule umane, anzi restano all'esterno ostruendo così il passaggio delle sostanze utili alla vita della cellula con conseguenze decisamente rischiose per la salute.

Proprio per questo i sali minerali presenti nell'acqua vengono considerati veri e propri inquinanti.

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